Da tantissimi anni si paventa una probabile tossicità dell’amalgama per la presenza, tra i suoi componenti,  del mercurio.
Il mercurio presente nell’amalgama si libera nel cavo orale per un processo inevitabile di corrosione dell’otturazione in amalgama.
Recentemente l’autorevole Food and drug administration (Fda), agenzia regolatoria americana, ha modificato in modo drastico la sua posizione sulla vexata quaestio della tossicità dell’amalgamaper le otturazioni.
«Gli amalgami dentali contengono mercurio che può avere effetti neurotossici sul sistema nervoso di bambini nello sviluppo e nei feti», si legge sul sito dell’agenzia americana che aggiunge all’elenco anche i pazienti immunosensibili al mercurio.

Cantano vittoria le associazioni dei consumatori statunitensi, come «Moms against mercury»: dopo dieci anni di battaglie legali, la Fda ha dovuto aprire una procedura di valutazione degli amalgami dentali e  dovrà classificarla come qualsiasi altro farmaco.
Quindi, gli Stati Uniti si associano alla posizione di altri Paesi come il Canada, la Francia e la Svezia, secondo i quali bisogna vietare l’uso dell’amalgama in donne in gravidanza e bambini in base al principio di precauzione».

Secondo il tossicologo tedesco Max Daunderer, un’eminenza nel campo, il mercurio provocherebbe disturbi neurologici, ormonali e immunitari. Di fatti recentemente, negli Usa, è stato messo in correlazione con l’Alzheimer e l’autismo nei bambini. Per l’Organizzazione mondiale della sanità, l’amalgama non è pericolosa ma si invita alla cautela nel suo utilizzo. In Italia, a parte un parere «tranquillizzante» del Consiglio superiore di sanità nel ’99, il decreto ministeriale 10 ottobre 2001 consente l’uso di amalgama dentale solo nella forma di capsule pre-dosate. Per prudenza, poi, è stata vietata la posa e la rimozione di amalgama in pazienti allergici alla stessa, in gravidanza, in allattamento, nei bambini sotto i 6 anni oltre che in pazienti con gravi nefropatie.
In conclusione oggi è preferibile utilizzare per le otturazioni,  materiali più sicuri come le resine composite che offrono ottime garanzie di resistenza ai carichi masticatori (anche nei settori posteriori) ed eccezionali risultati estetici.

Dott. Pasquale Cozzolino

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